1 Dicembre, 2023
Rapporto Mobilitaria 2023

I dati 2022 dell’annuale rapporto sulla qualità dell’aria legati alla mobilità urbana confermano che nonostante una diversa consapevolezza fra i cittadini la svolta è ancora lontana.

Concentrazioni di biossido di azoto (NO2) in crescita in tutti i principali centri urbani d’Italia. Con le polveri sottili PM10 che scendono al Sud ma crescono al Nord. Nonostante che i valori medi annuali restino entro i limiti in tutta Italia sono ancora molte le città a superare oltre le 35 volte il limite giornaliero del PM10 nell’arco annuale. Il rapporto conferma inoltre che trasporti che restano una delle principali sorgenti di inquinamento, anche per effetto della pandemia che ha disincentivato il trasporto pubblico che non riesce a ritornare ai livelli pre-pandemia.

Per quanto riguarda le città, rispetto al 2021, i più significativi incrementi di NO2 si sono verificati a Palermo (24%), Bari e Catania (10%), Messina (9%), Napoli (8%), Firenze (6%). In controtendenza invece le città di Reggio Calabria (-25%), Cagliari (-18%), Bologna (-4%) e Milano (-3%). Le città di Bari, Catania, Messina, Napoli e Palermo sono inoltre le sole a registrare peggioramenti in tutte le categorie analizzate da Mobilitaria 2023, come valori medi, valori di traffico e valori di fondo.

Tra le 14 città italiane considerate nel rapporto, la situazione più critica sugli sforamenti giornalieri di PM10 è quella riscontrata nella città di Torino con 98 superamenti sui 35 massimi stabiliti per legge. Seguita da Milano con 84, Venezia con 70, Cagliari con 70. E con Napoli e Roma che, seppure di un solo giorno, superano anch’esse la soglia.

Complessivamente si tratta di dati che riflettono solo parzialmente una situazione di “rimbalzo” dopo il tracollo del 2020. Notizie più incoraggianti si registrano sul fronte degli NO2. Infatti, nonostante gli aumenti, si registrano valori inferiori rispetto al 2019, con Cagliari che segna un -42%, -29% a Reggio Calabria, -21% a Roma. Differente la situazione per le polveri sottili, dove in molti casi si è già sopra i livelli pre-pandemici. A Torino, Firenze, Milano e Bologna sono state rilevate concentrazioni di PM10 maggiori rispettivamente del 10% per le prime due, 9% e 4% rispettivamente.

 

Qui  la versione integrale del rapporto

 

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