27 Luglio, 2024
Indagine federMobilità e ISFORT: intervista a Giulio Guerrini

Il prossimo 12 luglio presso la sede della Fondazione RUI verrà presentata la seconda indagine di federMobilità, realizzata in col laborazione con ISFORT, sulle “competenze professionali degli enti titolari dei servizi del trasporto pubblico autofilotranviario e sui loro assetti istituzionali”.
Nell’intervista rilasciata al magazine Mobility Press del  22 Giugno 2023  Giulio Guerrini, che, assieme a Giuseppe Ruzziconi sta preparando l’iniziativa, anticipa gli elementi centrali su cui si è mossa la ricerca.

Qual è lo scenario di riferimento della regolazione locale?

Diciamo subito complesso e variegato.A inizio 2023 federMobilità ha incaricato Isfort di ripetere, aggiornandola ed arric chendola, una analoga indagine sulle com petenze degli Enti locali nel campo della mobilità e del Tpl svolta nell’anno 2019. Il settore, prima con le municipalizzate e poi con la “pratica della concorrenza” prevista come regola base da Burlando nel 1997 e poi dal Regolamento Europeo del 2007, sta cercando di percorrere la via maestra dell’efficientamento e del miglioramento dell’offerta qualitativa dei servizi di Tpl.

Qualcosa è accaduto ma non quanto i citta dini si aspetterebbero da un settore impor tante come quello del TPL. Settore che, anche attraverso il migliora mento della efficacia dei servizi offerti, po trebbe contribuire sia ad una significativa riduzione delle emissioni inquinanti che, più in generale, ad un miglioramento della qualità della vita dei cittadini sia nelle città che nelle aree deboli.
Il convegno vuole verificare attraverso un focus sulle competenze svolte dagli Enti lo cali per comprendere quale supporto essi sono in grado di offrire nell’articolata mac china amministrativa che lavora per produr re i servizi di Tpl e della mobilità.
Fra i vari temi pensiamo sarà utile riflettere su quanto i vari e diversi livelli di regolazio ne locale realizzati a livello amministrativo, con uso di ampia fantasia da parte dei le gislatori locali, hanno inciso e incideranno sullo sviluppo di detta regolazione dei ser vizi di Tpl e della mobilità.
Questo anche in relazione a quanto previsto dal Dlgs 201/2022 e dai nuovi compiti asse gnati dal legislatore nazionale all’Autorità di Regolazione dei Trasporti.
Certo sarebbe poi utile confrontare i dati, i miglioramenti raggiunti dai vari territori, capire se i vari modelli organizzativi locali hanno una correlazione con i risultati rag giunti, ma per fare questo dobbiamo aspet tare che finalmente l’Osservatorio Naziona le assuma quel ruolo compiuto che come federMobilità auspichiamo da ormai diversi anni.

Ma quanti sono e chi sono gli enti locali che si occupano di questi temi?

Bella domanda. Cerco di rispondere anche se non sarà così facile come dovrebbe esse re. In linea teorica Regioni, Province Auto nome, Province e Comuni. In pratica dipen de da cosa hanno deciso Regioni e Province
Autonome in attuazione del federalismo sul tema della mobilità e del Tpl. Quindi in re altà un puzzle di difficile lettura e composi zione in relazione alle diverse scelte ammi nistrative che si sono realizzate. C’è chi ha costituito Agenzie Regionali, chi ha costitu ito Agenzie provinciali e/o sovraprovinciali, chi le ha costituite con personalità giuridica e chi no. Chi ha accentrato compiti e funzio ni alle Regioni, chi ha costituito degli enti
di governo, chi ha assegnato compiti pre gnanti ai Comuni e chi molto meno. Infine con il Dlgs 201/2022 sono tornati in auge le Province incaricate di svolgere una serie di incombenze. Bene, ma con quali strutture svolgeranno tali compiti, visto il sostanziale smantellamento a suo tempo avvenuto? Morale chi dovevamo sentire? Per sempli cità abbiamo coinvolto tutte le Regioni, le Province ed i principali Comuni, capoluogo e non, per un totale di 360 enti.

Siete soddisfatti delle risposte?

Direi subito di sì. Abbiamo infatti raccolto 130 risposte, un terzo dell’universo campio nario. Se però togliamo i Comuni non capo luogo il livello delle risposte degli enti “di maggiori dimensioni” è al 50 %. Per quanto detto sopra, non è stato facile raggiungere questo livello di significatività e per questo debbo ringraziare una serie di nostri as sociati che in prima persona hanno svolto un’azione di “coinvolgimento” sui territo ri oltre a quei responsabili degli Enti loca li che hanno deciso di dedicare un po’ del loro scarso tempo a rispondere al nostro questionario.

Gli Enti Locali hanno risorse umane suffi cienti e preparate per svolgere i compiti loro richiesti?

La stesura della relazione di sintesi e sicura mente il Dott Carlo Carminucci sarà in grado di rappresentarci delle risposte significative che verranno presentate e poi pubblicate sul nostro sito. Il risultato non sarà subito così chiaro ed univoco proprio in relazione al sopra accennato quadro che è assai va riegato in termini di compiti e funzioni as segnate ai singoli Enti locali.
Penso che le risultanze della ricerca pon gano la necessità di una serie di riflessioni. Una su tutte. Se il tema della concorrenza è un tema di interesse nazionale, come riu scire a darvi una attuazione coordinata cpunti a raggiungere risultati positivi per il sistema, in termini di efficacia, efficienza e qualità dei servizi erogati, nel momento in cui i modelli amministrativi che la attuano a livello locale sono così diversi e spesso ap paiono poco efficaci anche perchè carenti di risorse umane dedicate sia in termini quantitativi che qualitativi?

Le aziende di gestione dei servizi di Tpl sono certamente più strutturate dei loro regolatori, questo le avvantaggia?

A prima vista sì. O meglio le imprese che non vogliono crescere, confrontarsi con il mercato, o che semplicemente vivono in una nicchia di confort possono momenta neamente “godere” di una certa, probabil mente “non voluta”, disattenzione dell’Ente
Locale. Ma questo nel medio/lungo periodo gioverà loro ed ai loro proprietari (spesso gli stessi Enti locali regolatori!!)? Personal mente penso di no. Ma pensavo la stessa cosa quando uscì il Decreto Burlando e sin ceramente dopo 26 anni mi aspettavo che il settore avesse fatto quel salto di qualità verso l’Europa che molti di noi allora au spicavano. Credo quindi che questa diversa consapevolezza dei ruoli di gestori e rego lati alla fine, salvo i casi migliori che pur ci sono, svantaggia la crescita verso un siste ma industriale maturo e soprattutto pena lizza le legittime aspettative dei cittadini di
vedersi offerto un livello di Tpl paragona bile a quello delle migliori realtà europee.
Servirebbero quindi più professionalità e competenze in capo agli Enti locali. Questo dovrebbe essere visto come un vantaggio anche dagli operatori del settore. Non sem pre questo è però avvenuto e anzi spesso il sistema ha contribuito a mantenere fra le parti un elevato divario di conoscenza.
Divario che va sotto il termine di asimme tria informativa. Con un gap a tutto scapito dei soggetti regolatori che va ad aggiungersi alle altre “debolezze di sistema” sopra evidenziate.

federMobilità cosa propone per affrontare e superare questi limiti di sistema?

Coordinare meglio la ripartizione dei ruoli fra i vari Enti locali in campo. Creare regola tori locali competenti, ne basterebbero una cinquantina a livello nazionale e con un mi gliaio di persone di adeguato livello profes sionale per permettere al settore di puntare con efficacia agli obiettivi che il legislato re nazionale ed europeo indica da oltre 20 anni.
Serve un soggetto come l’Autorità di Rego lazione dei Trasporti che dispieghi tutte le sue potenzialità, e questo mi sembra che stia accadendo. Servono dati e confronti sui risultati che si ottengono in termini di effi cienza, efficacia e qualità dei servizi di Tpl erogati, al fine di poter meglio supportare gli amministratori nelle loro scelte e com prendere dove le scelte sarebbero da rica librare. C’è su questo tema un importante
progetto sui dati in capo all’Osservatorio presso il Ministero dei Trasporti.

Riteniamo che il successo di questo pro getto sia uno dei pilastri per l’ammoderna mento del sistema nazionale del Tpl e della mobilità e che la sua positiva realizzazione possa dare un significativo contributo anche al superamento dell’asimmetria informativa fra regolatori e regolati a favore dei primi. Poi come federMobilità nel nostro piccolo continueremo a fare da pungolo al sistema con le nostre attività di ricerca, con delle proposte concrete supportando gli Enti lo cali con specifiche e mirate attività di for mazione rivolte al personale dedicato a questi compiti attraverso la nostra scuola di formazione.

 

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