22 Ottobre, 2024

 

Federmobilità: Anche il bonus mobilità tra i benefits aziendali


Ottima l’iniziativa della Luxottica

 

Roma, 8 giugno 2009. Federmobilità, l’associazione che riunisce gli assessori ai Trasporti delle maggiori regioni, province e comuni italiani, plaude all’iniziativa di Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica che, come si apprende dal Corriere della sera di oggi, ha deciso di dare ai propri dipendenti il corrispettivo di 110 euro in beni alimentari.
Il bonus va in una buona direzione per risollevare il potere d’acquisto dei lavoratori e, rientrando nell’articolo 51 del Testo unico sulle imposte, è esente da tassazione. In altre parole diventa un fring benefits. Lo stesso meccanismo che potrebbe essere applicato al Bonus per la mobilità, uno strumento, sul modello del ticket restaurant, che permetterebbe al lavoratore di acquistare servizi per i propri spostamenti e per quelli dell’intera famiglia.
“Il ticket – secondo il Vicepresidente di Federmobilità e Assessore alla Mobilità e Trasporti del Comune di Venezia , Enrico Mingardi – può dare molteplici risposte in questo momento di crisi: ai lavoratori permetterebbe di aumentare il potere d’acquisto delle buste paga, alle aziende di dare un benefit esente da tassazione e alla collettività di avere più mobilità sostenibile e meno auto in circolazione. In più – continua Mingardi – porterebbe un grosso vantaggio "culturale": contribuirebbe a modificare la mentalità e le abitudini degli italiani, avvicinandoli a mezzi di trasporto alternativi all’auto”.
Infatti, la prima regola del ticket, finora applicato solo dal Comune di Venezia, è quella di non essere valido per l’acquisto di carburante. Mentre può essere utilizzato per qualsiasi altro mezzo di trasporto: dal car-sharing al bike-sharing, dall’abbonamento dell’ autobus al treno fino al taxi o al noleggio.
Il valore del ticket di importo non superiore a 258,23 euro non concorrerebbe a formare reddito da lavoro dipendente rientrando nell’articolo 51 comma 3 del Tiur, ovvero nell’insieme di tutti i beni e servizi di cui il lavoratore usufruisce a  titolo di fringe benefits.

 

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