SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITÀ URBANA SOSTENIBILE
FEDERMOBILITÀ E CN MUS: “ALMENO UN GIORNO AL LAVORO SENZ’AUTO. LE AZIENDE ADOTTINO NEI CONTRATTI IL TICKET DELLA MOBILITÀ”
Roma, 22 settembre – La settimana europea della mobilità diventi un’occasione per rilanciare il confronto costante sul tema dei trasporti in ambito urbano e sul pendolarismo”. E’ questo l’appello lanciato da Federmobilità, l’associazione che raggruppa i maggiori assessorati ai Trasporti italiani, e il Comitato nazionale per la Mobilità urbana sostenibile (CnMus), costituito dal mondo delle associazioni ambientaliste e da Cgil, Cisl e Uil.
Accogliendo la proposta europea di lasciare a casa almeno per un giorno a settiama l’auto (il venerdì), Federmobilità e il CnMus propongono di ripartire dalle agevolazioni per la diffusione a livello nazionale del Ticket della mobilità, un nuovo strumento che, se applicato, sarebbe in grado di portare benefici alla collettività, alle aziende e ai dipendenti. Si tratta infatti di una nuova formula di voucher, molto simile al ticket restaurant, che consente l’acquisto di titoli di viaggi per i trasporti collettivi. Le aziende, contribuendo alle spese per gli spostamenti dei lavoratori, potrebbero aggiungere benefits detassati in busta paga.
“Lo strumento – secondo il vicepresidente di Federmobilità, Enrico Mingardi – può dare molteplici risposte in questo momento di crisi: ai lavoratori permetterebbe di aumentare il potere d’acquisto delle buste paga, alle aziende di dare un benefit esente da tassazione e alla collettività di avere più mobilità sostenibile e meno auto in circolazione. In più porterebbe un grosso vantaggio “culturale”: contribuirebbe a modificare la mentalità e le abitudini degli italiani, avvicinandoli a mezzi di trasporto alternativi all’auto”. “Gli spostamenti casa lavoro fanno parte a tutti gli effetti del rapporto di lavoro – spiega Fulvio Giacomassi, Segretario Confederale Cisl nazionale – basti pensare che in caso di incidente il dipendente è coperto dall’assicurazione dell’Inail e sono classificati come infortuni in itinere. I contratti nazionali , ma anche quelli di secondo livello, potrebbero impegnare i datori di lavoro a riconoscere un contributo alle spese sostenute dai lavoratori . In questo caso il ticket o buono trasporto si presta per le caratteristiche richiamate ad una facile attuazione e rispetto degli impegni contrattuali sottoscritti . Ad esempio è stato il contratto dei bancari dell’86 a generalizzare l’uso del ticket restaurant a favore dei dipendenti bancari”.
Attualmente il Ticket della mobilità è una realtà solo a Venezia, dove l’assessorato ai Trasporti guidato da Enrico Mingardi, ha realizzato una gara pubblica e assegnato 26mila euro a sostegno delle imprese che adotteranno lo strumento. A fine ottobre si chiuderà il bando per la richiesta degli incentivi.